Negli ultimi vent’anni il mio lavoro mi ha dato l’opportunità di osservare da vicino come cambiano le relazioni e i sistemi familiari, influenzati dal sociale e da tutto ciò che accade intorno a noi. La figura genitoriale rispecchia oggi la complessità della nostra società ed è sempre più frequente incontrare nuclei familiari ricostituiti, allargati, in cui convivono sotto lo stesso tetto nuove coppie con i figli dell’uno, dell’altra o di entrambi. Le famiglie allargate sono una realtà diffusa e non più un’eccezione. E’ ora di sciogliere il pregiudizio che queste nuove forme di convivenza siano problematiche. Come nelle famiglie tradizionali si vive più o meno serenamente, così anche dove si ricostruiscono nuclei, per scelte di genitori separati, si può convivere e con il tempo, senza forzature, si possono costruire legami solidi anche tra non consanguinei. Fuori dagli schemi tradizionali dei nuclei composti da padre, madre e figli naturali, si possono osservare così forme di serena e realistica convivenza, in coppie ricostruite che, con disponibilità e rispetto, accettano di condividere legami anche con persone sconosciute, non scelte (come i figli del partner), a cui talvolta si aggiungeranno figli propri. La sovrapposizione di ruoli non sempre è facile da gestire per i genitori, ma le famiglie allargate sperimentano forme di convivenza possibile: il benessere dei suoi membri non dipende solo dalla capacità di socializzazione degli individui o dalla loro competenza sociale, ma anche dalla chiarezza di ruoli e obiettivi. Pur non avendo ancora incontrato famiglie “perfette”, ho trovato numerosi nuclei che funzionano. Le famiglie, tradizionali o allargate che siano, possono riuscire a convivere serenamente con gli altri membri, con rispetto e benevolenza. La vita riserva a ognuno dei cambiamenti e affrontarli al meglio è un compito a cui tutti siamo chiamati in qualche modo. Come li affrontiamo e consentiamo ai più piccoli di adattarsi progressivamente alle novità determina la differenza tra nuclei familiari sani e quelli problematici. L’armonia di un sistema familiare è frutto di una ricerca, di impegno e di un’alchimia di fattori intersecantesi. Come insegna William Ury - uno dei più abili negoziatori al mondo - “andare d’accordo non significa armonia, ma piuttosto un grande sforzo di collaborazione per risolvere le nostre differenze con il minimo conflitto”. Dalle numerose persone incontrate, che per diversi motivi hanno sciolto alcuni legami con un partner, costruendone altri e formando nuovi nuclei familiari, ho potuto osservare come le persone affrontano le difficoltà da superare e colgono la possibilità di costruire una convivenza serena, favorente il rispetto e l’integrazione di persone con necessità e bisogni differenti. L’armonia all’interno di ogni nucleo familiare va ricercata e non è mai acquisita una volta per tutte: abituarsi a convivere serenamente è una possibilità concreta a cui tendere all’interno di ogni gruppo.
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